Sondaggi politici, intenzioni di voto
La coalizione di centrodestra alle elezioni ha ottenuto il 43,8 dei voti espressi e , dunque, governa (data l’astensione) con meno del 29% di consenso. All’opposizione il centrosinistra a guida Pd ed i pentastellati, che non sembrano decisi a dialogare e, tanto meno, collaborare. Il terzo polo strizza sempre più l’occhio alla destra-centro.
Gianvito Pugliese
Il nostro riferimento è la Supermedia dei sondaggi che YouTrend realizza per l’Agenzia Agi, facendo la media delle proiezioni delle maggiori e più autorevoli istituzioni demoscopiche del Paese. La stessa opera il confronto a due settimane, noi ad una. I due confronti non confliggono ma si integrano. Questa settimana gli istituti che hanno contribuito al sondaggio sono: Demopolis (23 novembre), Demos (12 novembre), EMG (21 novembre), Euromedia (17 novembre), Noto (10 novembre), Piepoli (11 novembre), SWG (14 e 21 novembre) e Tecnè (12 e 19 novembre). Tra parentesi la data o le date dei sondaggi.
Il posto di Primo partito lo mantiene Fratelli d’Italia con il 29,02% rispetto al 29,01% a 7 gg. ed un un +0,1.
Al secondo posto si conferma il Movimento cinque stelle che conferma il 17,4% della scorsa settimana Un distacco dal primo partito dell’11,8%
Rimane al Terzo posto il Pd pure fermo al 16,8% con un distacco dal primo partito salito a 12,04 punti e dal secondo sempre dello 0,6%.
Quarta La Lega che sale all’8,7% mentre era inchiodata all’8,4% da diverse settimane. Un +0,3, che qualcuno legge come una boccata di ossigeno per Salvini in grandi difficoltà interne al suo partito.
Quinto il Terzo Polo (Calenda-Renzi) fermo al 7,8% come la scorsa settimana.
Sesta Forza Italia, che scende a 6,9% dal 7,0, totalizzando uno -0,1%.
Settimi Verdi/Sinistra Italiana che scendono al 3,7% dal 3,9 con un -0,2%.
Ottava + Europa scesa al 2,5% dal 2,7. Anche per lei un -0,2.
Nona Italexit di Gianluigi Paragone che sale al 2,3 dal 2,1%. Un +0,2.
Decima Unione Popolare di Luigi de Magistris che sale ad 1,6% da 1,4 della scorsa settimana. Chiude con un +0,2 come Italexit.
Undicesimi Noi moderati (Toti, Lupi, Cesa e Brugnaro) che scendono all’ 1,0% secco dall’1,1 e chiudono con un -0,1%.
Cresce più di tutti La Lega che ottiene un un +0,3. Sarà sufficiente a salvare la poltrona di Segretario dell’iper-attivo Matteo Salvini? La coalizione di centrodestra cresce di un +0,2% (La somma del +0.1 di Fdi e +0,3 della Lega detratta del – 0,1, sia di FI che di Noi moderati). Nel centrosinistra si registra il Pd immobile il -0,2 di Verdi/Sin.It., come pure di +Europa, per un totale di 0,4. Immobile il Terzo polo, sempre più spostato a destra, mentre Italexit di Paragone e l’Unione popolare di de Magistris segnano le migliori performance di questa settimana con un +0,2, significativo per quanto rappresentano. L’ascesa dei pentastellati si è arrestata, in concomitanza con la riscoperta di certa stampa di momenti non “gloriosi” di Giuseppe Conte, premier dei giallo-verdi. Anche se questa settimana con toni soft, si conferma che il potere attrae ed affascina, nonostante l’Italia, a livello europeo, sia in caduta libera ed associata -per scelta del Governo- ai Paesi che contano meno.
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