Sondaggi politici, intenzioni di voto
Risultati dalla Supermedia di YouTrend
Gianvito Pugliese
I numeri tra parentesi indicano le differenze percentuali in aumento o diminuzione a distanza di una settimana
Dati del 20 aprile 2023
Supermedia liste
- FdI 28,9 (+0,3)
- PD 20,1 (+0,4)
- M5S 15,7 (-0,1)
- Lega 9,0 (=)
- Terzo Polo 7,0 (-0,3)
- Forza Italia 7,0 (-0,3)
- Verdi/Sinistra 2,9 (-0,1)
- +Europa 2,1 (-0,1)
- Italexit 2,1 (=)
- Unione Popolare 1,6 (=)
- Noi Moderati 1,0 (-0,2)
Supermedia coalizioni 2022
- Centrodestra 45,9 (-0,2)
- Centrosinistra 25,1 (+0,2)
- M5S 15,7 (-0,1)
- Terzo Polo 7,0 (-0,3)
- Italexit 2,1 (=)
- Altri 4,2 (+0,4)
Sintesi dei dati.
I sondaggi considerati sono stati realizzati dagli istituti: Demopolis (19 aprile), EMG (11 e 17 aprile), Euromedia (14 aprile), Piepoli (11 aprile), Quorum (17 aprile), SWG (10 e 17 aprile) e Tecnè (8 e 15 aprile).
Significativa tra i risultati positivi, ad una settimana, la crescita del Pd e dei partiti minori (che non raggiungono l’1%) entrambi dello 0,4 e di FdI dello 0,3 seguita da M5S di 0,1.. Calano: anzitutto FI e Terzo Polo di un -0,3, poi Noi moderati con -0,2 ed infine M5S, Verdi/Sinistra e +Europa, tutti dello 0,1. Stabili: Lega, Italexit e Unione popolare.
Quanto alle coalizioni il Centrodestra scende al 45,9 e Centrosinistra sale al 25,1 Il Cs riduce la distanza dal Cd dello 0,4%. Il dato del Cs sommato ai pentastellati ed ai centristi del Terzo Polo (il nuovo campo largo auspicato dalla Schlein), significherebbe oggi il 47.8. Il destra-centro, quindi, nei sondaggi sarebbe, come la settimana scorsa, sotto alle tre maggiori opposizioni dell’ 1,9%, mentre il totale delle opposizioni al 54,1 li porta sotto dell’8,2%. Sta di fatto che l’alleanza tra Pd e gli altri due soggetti -M5S e Terzo polo- ormai è decisamente una “mission impossible”. Alle prove, già troppo spesso fallite, di trovare punti stabili d’accordo tra Pd e M5S, si è aggiunta la prevedibile (da sempre) implosione del duo Calenda-Renzi, che hanno scritto The end sul Terzo Polo, con Calenda in cerca di vecchie-nuove alleanze e Renzi in movimento. Stando alle dichiarazioni avremo il Sesto Polo, ovvero due Terzo Polo uno con Azione ed uno con Italia Viva. Evviva il caos ormai sublime di una opposizione che non riesce a compattarsi.
Considerazioni sull’astensione del corpo elettorale.
Con simili premesse nessuna meraviglia dell’ astensione alle politiche al 36,1%. La coalizione di Cd ha ottenuto, infatti, il 43,8 e, dunque, governa (data l’astensione al 36,1%) con meno del 29,5% di consenso reale. Le tre maggiori opposizioni, pur con maggior consenso elettorale, non essendosi unite in coalizione, per effetti della legge elettorale (il Rosatellum) si sono ritrovate perdenti. Il centrodestra governa, dunque, legittimamente, pur rappresentando una minoranza del corpo elettorale.
Altro dato estremamente significativo. L’assenteismo alle regionali (Lazio e Lombardia) del 12 e 13 febbraio ha raggiunto record impensabili. In Lazio 62,8%, in Lombardia 58,22, media in Italia 59,99. Ha votato quindi solo il 40,01% degli aventi diritto. In Friuli dati leggermente meno drammatici: astensione al 55%, unica vera vincitrice delle elezioni.
La Politica dovrebbe tremare a fronte di questi dati, ma la politica se ne infischia e pensa al potere. D’altronde, più cresce l’astensione, più cresce la forza delle truppe cammellate e dei grandi elettori (tra cui i rappresentanti di categorie). E tanto sembra star bene a tutti, finché dura la pacchia. Altro che finita…
Mi spiace se le conclusioni sono sempre quasi fotocopia, ma l’elettorato del nostro Paese risponde agli scandali quotidiani passivamente, quasi con rassegnazione, e le intenzioni di voto non sembrano essere influenzate seriamente dal buono o cattivo governo delle maggioranze a tutti i livelli, dal nazionale a quello dei comuni minori Contano zero i fatti e tutto la propaganda di regime. Il voto a Bergamo, parla per tutti.
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