Stati generali, il rilancio è in aria

I sindacati hanno indicato diverse priorità: dagli investimenti nella sanità pubblica, ad interventi per la riduzione del divario nord sud ed investimenti green e tant’altro

Lidia Petrescu

Continuiamo a raccontarVi, gentili lettori, la seconda giornata, a Villa Pamphili a Roma, della serie di incontri “Progettiamo il Rilancio”, meglio noti come gli Stati generali dell’Economia. Ha preso il via con Vittorio Colao. Dopo l’intervento del premier Conte e di Colao, il confronto con le sigle sindacali. Oggi decreto per altre 4 settimane cig -cassa integrazione guadagni-. “L’obiettivo del governo è garantire la Cig a tutti i lavoratori, per tutto il tempo che sarà necessario in questa fase. Per questo abbiamo predisposto un decreto legge, che adotteremo oggi stesso in un Cdm a margine degli incontri, grazie al quale le aziende e i lavoratori che hanno esaurito le prime 14 settimane di Cig potranno chiedere da subito le ulteriori 4 settimane approvate dal dl rilancio”. Lo ha sottolineato il premier Giuseppe Conte ai sindacati nel corso degli Stati Generali. Ora riforma ammortizzatori sociali “Abbiamo in cantiere progetti specifici: la riforma e la semplificazione degli ammortizzatori sociali, la rimodulazione in chiave di politica attiva degli strumenti di sostegno, il rinnovo della disciplina della Naspi“, ha detto Conte parlando ai sindacati. Rimodulare orari di lavoro, insistere su smart working. “Per quanto concerne la promozione della qualità del lavoro, dovremo lavorare innanzitutto su misure volte a favorire la rimodulazione dell’orario di lavoro, anche in vista di un ricorso sempre più insistito allo smart working, che è destinato a trasformare tempi, spazi e relazioni di lavoro”. Così il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte rivolto ai sindacati durante gli Stati generali.“Dovremo poi promuovere il ricorso ai contratti di espansione e alla staffetta generazionale, favorire in ogni modo l’inserimento lavorativo dei giovani – questo è un grande obiettivo politico del Governo – , contrastare il ricorso al part-time involontario che frustra le aspirazioni e gli standard di vita, modulando anche i contratti di lavoro al fine di eliminare le fattispecie più precarie“, ed aggiunge “Affrontare il sistema burocratico farraginoso, un’idea di ritorno alla vecchia normalità non ci soddisfa affatto visto che è stata causa, e insieme conseguenza, di tanti problemi. Abbiamo adottato già una serie di misure“. Ha detto il Conte, ai sindacati riuniti per la seconda giornata dei lavori degli Stati Generali. “Questo non è il momento in cui il Governo deve, secondo me, rimarcare la quantità di risorse, riassunta nei famosi 80 miliardi, che sono state programmate, disciplinate e adesso man mano vengono messe a terra con qualche difficoltà che non abbiamo mai nascosto”, ha sottolineato. “E non ci nasconderemo. Ci siamo confrontati per poter affrontare un sistema anche sul piano normativo e burocratico molto farraginoso tanto che siamo già intervenuti sulla cassa integrazione in deroga“. Sul piano rilancio, annuncia che tornerà a chiedere il contributo dell’opposizione “Dopo questa sessione tornerò a chiedere  il contributo delle forze politiche di opposizione“, ha detto testualmente il premier  Giuseppe Conte che avrebbe ribadito l’intenzione di cercare di coinvolgere  nuovamente l’opposizione sul piano triennale di rilancio, consegnato  oggi ai sindacati. Pilastri dell nostra azione sono lavoro e diritti “Da questa crisi non si può uscire senza un progetto chiaro per il futuro del Paese. Un progetto coraggioso, condiviso, che permetta all’Italia di ripartire, rimuovendo gli ostacoli che l’hanno frenata a lungo durante gli ultimi anni“, ha detto Conte, parlando ai sindacati. “La pandemia accentua la dimensione di transizione che la nostra società sta vivendo: quella demografica, quella digitale e quella climatica. La pandemia sarà un ulteriore acceleratore di questi cambiamenti, e avrà anche effetti sul mondo del lavoro che vanno ben oltre il breve periodo“, ha aggiunto. “Come ho anticipato nella lettera che vi ho indirizzato, gli obiettivi strategici e prioritari per il nostro piano di rilancio sono la complessiva modernizzazione e digitalizzazione del Paese, la realizzazione di infrastrutture più sicure ed efficienti, la transizione ecologica, l’investimento nella ricerca e nella formazione, la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, l’azione di sostegno e potenziamento delle filiere produttive e la promozione della buona occupazione“, sottolinea il premier.”Sono obiettivi che perderebbero” significato “se non venissero ancorati ai due valori che, posti a fondamento del nostro patto repubblicano, troppo frequentemente nell’ultimo trentennio non sono stati adeguatamente considerati: il lavoro e i diritti sociali“. Rafforzeremo Inail e sistemi premiali di prevenzione. “Abbiamo la possibilità di rafforzare il ruolo dell’Inail nella consulenza alle imprese, promuovendo anche sistemi premiali di prevenzione, e monitorare tempestivamente le trasformazioni che avverranno nel mondo del lavoro grazie all’Osservatorio permanente istituito con il decreto Rilancio.Dobbiamo essere in grado di intervenire in anticipo, per adattare le nostre strategie e minimizzare i rischi a beneficio dei lavoratori”, ha detto il premier Giuseppe Conte concludendo il suo intervento al tavolo con i sindacati a Villa Pamphilj. Il Paese lo rilanciamo assieme, anche con le opposizioni “Il Paese lo rilanciamo se lavoriamo tutti insieme, noi, voi, tutte le forze produttive e sociali, le migliori del Paese, anche le opposizioni. E vi assicuro che dopo che termineremo questa settimana insisterò testardamente per avere un confronto con i rappresentanti delle opposizioni“. Lo ha detto, a quanto si apprende, il premier Giuseppe Conte al termine dell’incontro con i sindacati.

Catalfo: riforma ammortizzatori la priorità, ora ilconfronto. “La riforma degli ammortizzatori sociali è una assoluta priorità. Nei prossimi giorni inizieremo a confrontarci con le parti sociali: bisogna mettere ordine agli strumenti esistenti prevedendo misure meno passive“. Lo ha detto, il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ai sindacati riuniti a Villa Pamphili.  “Con il ‘Fondo nuove competenze’ introdotto con il decreto Rilancio abbiamo già fatto un primo passo in questo senso – ha ricordato il Ministro -. Ora l’obiettivo è estendere l’utilizzo di questo strumento anche per i lavoratori in transizione occupazionale”.  Durante il suo intervento di fronte a Cgil Cisl e Uil, Catalfo ha poi elencato alcuni altri obiettivi per il rilancio del Paese: lotta alla contrattazione pirata, al lavoro nero e al caporalato, detassazione dei rinnovi contrattuali, salario minimo, misure per incentivare l’inserimento lavorativo di giovani e donne, importante piano di salute e sicurezza sul lavoro, modifica della disciplina del lavoro agile, promozione di strumenti di conciliazione vita-lavoro, lancio di un piano nazionale sulla disabilità, legge quadro sulla non autosufficienza e riconoscimento della figura del caregiver (badante) familiare. Con il ‘Fondo nuove competenze’introdotto con il decreto Rilancio, ha ricordato la ministra,”Abbiamo già fatto un primo passo in questo senso. Ora l’obiettivo è estendere l’utilizzo di questo strumento anche per i lavoratori in transizione occupazionale“.

Landini, primo risultato su Cig, ma non basta “Abbiamo ottenuto un primo risultato”, le ulteriori nove settimane di Cig Covid “si possono fare consecutivamente. Non è ancora sufficiente e abbiamo chiesto il blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’anno e anche i conseguenti ammortizzatori sociali da mettere in campo“.Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo l’incontro dei sindacati con il governo agli Stati generali dell’economia, in un video sulla piattaforma “Collettiva” del sindacato. Sul progetto di cambiamento del Paese che il Governo ha illustrato ai sindacati nel corso degli stati generali dell’economia “abbiamo indicato che senza un coinvolgimento e un investimento sul lavoro questo Paese non cambia”. Ha aggiunto Landini. “E proprio perché vogliamo essere parte attiva di questo processo di cambiamento – ha proseguito – abbiamo ricordato che c’è bisogno di una radicale cesura rispetto al passato. In particolare, c’è bisogno di fare una vera riforma fiscale e una vera lotta all’evasione fiscale; di un ruolo pubblico nell’economia che veda lo Stato come soggetto che fa politica industriale e investimenti, a partire dal Mezzogiorno, capace di creare nuova occupazione femminile e, soprattutto, dare occupazione ai giovani“. Landini ha inoltre sottolineato che “c’è bisogno di una vera lotta alla precarietà, che c’è bisogno di un nuovo statuto dei diritti dei lavoratori e cancellare le leggi sbagliate che sono state fatte in questi anni. Così come bisogna andare a un rinnovo dei contratti nazionali attraverso una decontribuzione e defiscalizzazione degli aumenti salariali e, allo stesso tempo, abbiamo indicato la necessità di una legge sulla rappresentanza che cancelli i contratti pirata e dia valore erga omnes ai contratti nazionali di lavoro“. Barbagallo, serve un patto per il Paese  “Bisogna ridisegnare il Paese con un Patto che coinvolga tutti: serve un nuovo modello complessivo“.Lo ha detto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, intervenendo alla riunione degli Stati generali dell’economia. “Abbiamo apprezzato l’impegno del premier Conte ad andare in questa direzione – ha detto il leader della Uil – e abbiamo suggerito alcune priorità. Serve, innanzitutto, una grande riforma fiscale; bisogna regolare la digitalizzazione e ridisegnare anche l’organizzazione del lavoro, dando adeguate opportunità sia ai giovani sia agli anziani; le infrastrutture e l’ambiente devono essere il volano della crescita e, in questo quadro, bisogna velocizzare l’utilizzo delle risorse. Se usciremo meglio o peggio dalla crisi – ha concluso Barbagallo – dipenderà solo da noi“. Furlan, necessario un grande patto sociale “E’ necessario un grande patto sociale, indicando e condividendo insieme le priorità e capire quale contributo ciascuna parte può e deve dare per raggiungere gli obiettivi“. E’ quanto ha detto, secondo quanto si apprende, la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, nel suo intervento agli Stati generali. Secondo Furlan, “sarebbe un segnale straordinario ritrovare lo stesso spirito costruttivo del presidente Ciampi del 1993 e dei grandi accordi di concertazione che allora ci animò tutti con grande senso di responsabilità, uno spirito che oggi dobbiamo ritrovare“, ha aggiunto.  “Non bisogna sprecare questa occasione e questa opportunità positiva – ha sottolineato Furlan – per ricostruire e cambiare il paese. E’ necessaria una assunzione di responsabilità comune. Noi crediamo che ci siano oggi le condizioni per fare un buon lavoro esercitando tutti fino in fondo il nostro ruolo“, ha detto ancora Furlan.  “Dobbiamo individuare insieme le questioni che devono diventare l’anello di congiunzione di un grande programma di modernizzazione di trasformazione del nostro paese“. Furlan nel suo intervento ha indicato alcune priorità da sviluppare in un accordo tra il governo le parti sociali: investimenti nella sanità pubblica, un grande piano di infrastrutture materiali ed immateriali, interventi per la riduzione del divario nord sud, investimenti green, misure di sostegno strutturale alla famiglia ed alla natalità, legge di sostegno alla partecipazione dei lavoratori al capitale ed alla governance delle aziende, riforma degli ammortizzatori sociali, nuove politiche del lavoro, protocollo per la sicurezza nelle scuole. 9 capitoli per ‘progettare il rilancio “Un Paese completamente digitale” ma anche un ”tessuto economico più competitivo e resiliente” per imprese e lavoro. che passa attraverso l’ambiente, le infrastrutture, la ricerca, il sostegno alle filiere produttive, un ordinamento giuridico “più moderno e attraente” ed anche”un’Italia più equa e inclusiva”: sono nove i capitoli del masterplan “Progettiamo il rilancio” messo a punto dalla Presidenza del Consiglio con le proposte che vengono presentate negli Stati Generali alle forze sociali. Molti gli interventi previsti: da una spinta alla fibra ottica e al 5G agli incentivi per i grandi progetti di automazione e intelligenza artificiale, da un “passaggio più rapido a veicoli meno inquinanti” alle riforme nel campo della giustizia e del fisco.  

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