Tajani, il bell’addormentato su Ilaria Salis, agogna a di “Tajanizzare” Forza Italia.
Tajani lavora i rimanere leader di Forza Italia e non ha tempo per la Salis
Gianvito Pugliese
Secondo Il Riformista Antonio Tajani, vice presidente e ministro degli Esteri, “da tre giorni intasa le agenzie con le sue dichiarazioni sul caso di Ilaria Salis“. La domanda corretta non è “con quali risultati!? Questi dipendono dalla sensibilità dell’interlocutore, nel caso di specie Orban, ovvero meglio parlare con un muto di gomma, forse è più sensibile del “fratello della Meloni”, stando ad una recente definizione della leader di Fratelli d’Italia. La domanda corretta è quali pressioni efficaci sta mettendo in campo per proteggere la nostra connazionale Ilaria Salis? Sbaglierò ma vedo Tajani impegnato a “fare ammuina”, muoversi tanto fingendo di attaccare a mo’ delle truppe borboniche di fronte ai piemontesi, ma in realtà limitarsi a proteste di routine, utili con altro interlocutore dove non c’è la pressione di una connazionale sottoposta a torture ed angherie inaudite, fino a mostrarla in ceppi in un tribunale ungherese, ovvero una macelleria di infimo ordine.
In realtà il Tajani, da mesi, è concentrato esclusivamente sul congresso di Forza Italia, che si terrà a Roma il 23 e 24 febbraio. Tra un incontro alla Farnesina e un altro all’estero, tutti strumenti che utilizza per provare a pubblicizzarsi al massimo dinanzi ai forzisti, lavora giorno e notte al nuovo assetto di Forza Italia, con la stessa costanza di uno scienziato che prova con bilancino e microscopio “la nuova cura del secolo”.
L’obiettivo? Lo splendido neologismo coniato dal Riformista: “Tajanizzare il partito”. E’ voce diffusa tra gli azzurri, per nulla compatti, Ciò non ostante Tajani appare ringalluzzito e rinvigorito, molto più che poco dopo la morte di Silvio Berlusconi. Effetto dell’ultimo sondaggio Dire-Tecné del 25 e 26 gennaio in cui il ministro degli Esteri viene portato al secondo posto col 33,8% dietro Giorgia Meloni, che totalizza il 44,3% delle preferenze. E sempre secondo Tecnè grazie a Tajani Forza Italia, quotata 9%, vive la sfida con la Lega di Salvini all’8,4%. Francamente i nostri dati sono diversi ed in particolare il sorpasso non risulta. ma certi sondaggi sono “ad usum delphini”, cioè fatti per far emergere il committente.
Ed infatti l’unica difesa efficace di Tajani in favore della Salis è la critica alle dichiarazioni di Salvini, che hanno provocato una dura reazione del padre di Ilaria.
Tajani lavora indefessamente per mettere al suo fianco fedelissimi ed assorbire, come alleati, potenziali concorrenti alla leadership accontentandoli con uno strapuntino. Sembra che Tajani conti di fare vice coordinatore vicario Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria. Il governatore calabrese però nicchia e non ha ancora sciolto la riserva. E Tajani trema al pensiero che gli si candidi contro, anche perché l’ipotesi Occhiuto vicario ha provocato l’ira funesta di Renato Schifani, governatore della Sicilia, che sta mostrando i denti al leader, non indiscusso, di Forza Italia. Schifani ha però due grossi problemi, una incostante adesione al partito azzurro e la giunta siciliana vacillante dopo un provvedimento sui Direttori generali della Sanità.
Oltre a Occhiuto (se sarà lui il vicario),in ballo altre tre nomine. In pole Stefano Benigni, deputato e coordinatore dei giovani di Forza Italia molto vicino e gradito da Marta Fascina, di cui Benigni era un fedelissimo. Poi ci sarà una donna e la scelta dovrebbe cadere tra Deborah Bergamini e Anna Maria Bernini. Dulcis in fundo so strapuntino per un fedelissimo di Tajani, Paolo Barelli capogruppo di Forza Italia alla Camera
Alla Farnesina, Tajani non pensa ad altro che a blindare il partito intorno alla sua candidatura a leader. Ilaria Salis in catene? Poteva pensarci prima, ha scelto un brutto momento per passare un brutto guaio. Tajani, “in tutt’altre faccende affaccendato“, per dirla col Manzoni, “a questa roba è morto e sotterrato”.
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