Torna alla ribalta la cancellazione del reato di tortura, proposta da FdI

Pd-Terzo Polo-Avs: agghiacciante, Meloni fermi iniziative suo partito.
Muti Conte ed i pentastellati, normalmente logorroici.

La redazione

Il partito della Presidente del Consiglio ha recentemente rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia e con una proposta di legge depositata in commissione Giustizia della Camera a novembre e assegnata in sede referente il 24 gennaio, ma ancora non calendarizzata di cancellare il reato di tortura.

Un’abrogazione che porterebbe l’Italia a fanalino di coda in Europa nei diritti civili, forse dietro finanche al fedelissimo al vassallo putiniano Orban che ha fatto dell’Ungheria oggi, lo zimbello dell’Occidente.

Lo scopo dichiarato di FdI e quello di tutelare gli agenti da “denunce e processi strumentali” pene “spoporzionate rispetto ai reati che puniscono nel codice attualmente tali condotte”, e garantire “adeguatamente l’onorabilità e l’immagine delle Forze di polizia”. Cioè l’omertà diventa strumento della difesa da parte dello Stato. Fino ad oggi era considerato lo strumento principe delle organizzazioni mafiose. Lascia perplessi, ma torniamo alla cronaca.

Per Fratelli d’Italia il codice penale “contempla già una sufficiente batteria di norme repressive: percosse, lesioni personali, sequestro di persona, arresto illegale, indebita limitazione di libertà personale, abuso di autorità contro arrestati o detenuti, perquisizioni e ispezioni personali arbitrarie, violenza privata, minacce, stato di incapacità procurato mediante violenza. Si tratta di fattispecie penali che, unite alla nuova aggravante, andrebbero a comporre un’adeguata costellazione punitiva“.

FdI spera con una nuova aggravante introdotta di fare lo slalom tra gli “obblighi internazionali discendenti dalla ratifica della Convenzione contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti” (Cat), contestualmente abrogando un reato orrendo ed intollerabile per un Paese civile. FdI aggiunge che la polizia penitenziaria “rischierebbe quotidianamente denunce per tale reato a causa delle condizioni di invivibilità delle carceri e della mancanza di spazi detentivi, con conseguenze penali molto gravi e totalmente sproporzionate“. E’ patetico pensare di risolvere così il problema annoso del sovraffollamento delle carceri. Abbiamo da poco appreso che “i posti al 41bis” sono esauriti e se qualcuno non muore i boss arrestati, anche se condannati alla misura aggiuntiva di prevenzione, non potranno essere isolati.

Le opposizioni protestano con forza. Simona Malpezzi, capogruppo senatori dem ” agghiacciante proposta. Meloni dica qualcosa: il suo governo e la sua forza politica vogliono attaccare una norma in difesa dei diritti umani?”. E la dem Anna Rossomando, vicepresidente di Palazzo Madama parla di una destra connotata “da un disastro dietro l’altro” e si chiede il “Ministro Nordio da che parte sta?

Per il Terzo Polo, Azione ed Italia Viva, Ivan Scalfarotto registra che il governo prevede : “Un nuovo reato con pene pesantissime per chi va a un rave party ed elimina invece il reato di tortura che punisce chi ‘agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze a una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia“.

Riccardo Magi neo segretario di +Europa, fotografa un esecutivo schizofrenico da un lato annuncia di voler introdurre, incostituzionalmente, nuovi reati universali inventandoseli di sana pianta, come nel caso della Gpa per la maternità surrogata, dall’altra, vuole l’abolizione di reati reali che danneggiano l’immagine del nostro Paese, come quelli commessi appunto dalle Forze dell’Ordine”.

Marco Grimaldi, vicepresidente dei deputati dell’Alleanza Verdi Sinistra: “Mentre a Biella si consuma con 23 agenti sospesi dal servizio l’ennesimo caso di tortura nelle carceri italiane, Fratelli d’Italia, il partito della presidente del consiglio dei ministri propone una legge per abrogare il reato di tortura“.

D’altro canto la Meloni, dall’opposizione chiedeva l’abolizione del reato di tortura motivandolo col fatto che a suo avviso privasse gli investigatori di un prezioso strumento d’indagine. Peccato che nessuno le abbia spiegato che le prove acquisite con i mezzi coercitivi non potranno mai essere fatte valere in giudizio.

Grande assenti nel dibattito Conte-Grillo ed i pentastellati, forse intenti ed interessati ormai solo a leccarsi le ferite per i provvedimenti di bandiera vacillanti e la perdita significativa di consenso elettorale. Se hanno detto qualcosa che è sfuggito a tutti i media, chiediamo venia.

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