Trump: “Biden ci porterà alla III guerra mondiale”

Nel comizio a Conroe, in Texas. promette la grazia ai condannati per l’assalto del Campidoglio

Gianvito Pugliese

Chi crede che uno come Donald Trump possa essersi calmato commette un grossissimo errore. E sembra che lo stiano commettendo i democratici americani. Non appena questi hanno mollato la presa, depistati da altri problemi del Paese, e lasciato un po’ in disparte eventuali azioni penali nei confronti del Tycoon, eccolo rispuntare con tutta la sua carica di odio, di razzismo, di bugie ripetute all’ossesso, per far leva su una massa di misus habens, frustrati ed ignoranti, che amano chi gli offre a buon mercato un “nemico” su cui scaricare e sfogare la propria frustrazione.

Non è per caso che al comizio organizzato da Trump in Texas a Conroe, dov’erano affluiti migliaia di suoi fan, carico e spumeggiante, cominci a sciorinare il solito repertorio. Anzitutto, l’America non è più rispettata e Biden, anziché inviare truppe in Europa, che se Putin invade l’Ucraina, sono fatti loro e non nostri, dovrebbe schierare quei soldati al confine col Messico. E fin dall’inizio sceglie di mostrarsi per quello che è, uno xenofobo razzista, convinto che la politica isolazionista sia stata un bene per gli Stati Uniti.

Un uomo colto ed intelligente fa tesoro degli errori e degli insuccessi, cerca di capire la lezione. Trump che non è né l’uno, né l’altro ovviamente non ha imparato nulla.

Andiamo alle sue parole: “Quello che Putin e la Russia stanno facendo con l’Ucraina non sarebbe mai accaduto con me presidente. Sotto il mio sguardo l’America era rispettata, forse più rispettata che mai. Per la debolezza e l’incompetenza di Biden si rischia una terza guerra mondiale“. Critica la Nato “cattiva quasi come la Cina. Dovrebbe inviare truppe al confine con il Messico: solo lo scorso anno cinque milioni di persone hanno attraversato il confine illegalmente. Biden ha tradito Israele e ha presieduto alla catastrofe dell’Afghanistan. Con me invece abbiamo costruito la più grande economia al mondo, distrutto l’Isis, riportato le truppe a casa e fronteggiato la Cina. E’ disdicevole e una disgrazia quello che è accaduto all’America nell’ultimo anno elezioni rubate e sistema elettorale “corrottosiamo un paese del terzo mondo“.

Il fiume in piena non può arrestarsi: “Nel 2022 metteremo fine alla carriera politica di Nancy Pelosi e riconquisteremo il Congresso. Siamo a nove mesi dalle elezioni di metà mandato e sappiamo di aver bisogno di una vittoria a valanga per impedire ai democratici di rubarci il voto. Nel 2024 ci riprenderemo la Casa Bianca”. Ed in crescendo rossiniano, Trump non è un’offesa, la provocazione finale: “Se dovessi correre e dovessi vincere, tratteremo in modo giusto e corretto coloro che hanno partecipato all’assalto al Congresso del 6 gennaio, anche se questo volesse dire concedere la grazia“.

Trump pregusta la rivincita contro la commissione di inchiesta sull’assalto al Congresso voluta da Nancy Pelosi e in cui siede l’odiata Liz Cheney.

Mi ricorda quei politici di casa nostra molto simili, non tanto per le caratteristiche comuni di xenofobia e razzismo, quanto per la sistematica abitudine di mentire ai propri elettori, sapendo di mentire e confidando sul fatto che sono troppo stupidi ed ignoranti per accorgersene. Tutti i tribunali americani hanno respinto i suoi ricorsi su presunte frodi elettorali affermate e non provate, compresa la Corte suprema. in cui Trump, con un discutibile colpo di mano, aveva nominato alla vigilia delle elezioni una giudice repubblicana, alterando il rapporto da 4 a 5 in favore dei repubblicani e portandolo 3 a 6. Ebbene le accuse di frode elettorale le ripete sicuro che i suoi fan non ricordano che sono state tutte respinte dalla giustizia,

La cosa più triste che in America come in Italia, come altrove, possano trovare seguito istigatori all’odio ed alla violenza che individui frustrati eleggono a loro Dei perché legittimano a loro volta l’odio e la violenza repressa che è insita in ognuno di loro. Una storia molto triste.

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