Il castello di Monteserico

Il castello di Monteserico sorge su una collina chiamata Monte Serico. E’ uno de castelli federiciani costruiti sul limite della fossa Bradanica. Si dice che aleggi il fantasma di una nobildonna.

Rocco Michele Renna

Molto sobrio nella sua struttura architettonica, sorge a 557 metri sul livello del mare, sulla sommità del monte che dà il nome alla contrada. La configurazione del castello viene definita a pyramidenturm. Si tratta di un volume a forma pseudo tronco-piramidale, circondato da fossato.

Attualmente La struttura è composta da una torre quadrangolare centrale ed un recinto più basso e con tratti murari a scarpa. Superato un ponte ed il portale di acceso, vi troviamo una breve corte quadrata, la quale separa il mastio dalla massa esterna che lo recinge.

La pianta del piano terra è divisa in due parti, con un arco che sostiene una volta a botte a sesto acuto. Ai due piani superiori, che oggi non conservano traccia della loro antica struttura, si accedeva mediante una scala a chiocciola completamente distrutta. Da un solo lato il castello è unito alla spianata per mezzo di un ponte levatoio; dagli altri lati si erge a picco sulla nuda roccia.

Costruito in una posizione strategica per il controllo dei traffici commerciali della via Appia che transitavano ai suoi piedi nei pressi. Alla bisogna Il Castello di Monteserico comunicava con il Castello del Garagnone e con il Castello di Gravina (voluto da Federico II) per mezzo di torce l’avvicinamento dei nemici, diventavano quindi fari di segnalazione comunicando agli altri castelli della linea di difesa.

Questo castello è attualmente isolato nelle campagne di Genzano di Lucania ma attorno al castello sono stati trovati resti di una cittadina e una necropoli, quindi un tempo non era tanto isolato. Nelle sue vicinanze nell’anno 942, l’esercito longobardo guidato da Guaimario II (talvolta chiamato il Gobbo, fine del IX secolo – 4 giugno 946, è stato un principe longobardo, principe di Salerno dal 901 al 946) e Landolfo (duca di Benevento), fronteggiò quello bizantino agli ordini dell’Archistrategos Anastasio nella grande battaglia che definì la geografia del potere in
Basilicata (nel 1902 furono ritrovate due tombe di guerrieri longobardi nei pressi del torrente Basentello, databili X sec).

Il castello di Monteserico sorge su una collina chiamata Monte Serico. E’ uno de castelli federiciani costruiti sul limite della fossa Bradanica. Si dice che aleggi il fantasma di una nobildonna.
Il 1041 l’esercito bizantino e quello
normanno si affrontavano in uno scontro cruciale

Alcuni ne fanno risalire la costruzione al tempo dei Romani, ma molti lo ritengono giustamente di età normanna. Altri, hanno ritenuto che, poiché di modeste proporzioni, si tratta di un luogo di villeggiatura più che di difesa, ma recenti studi ne dimostrano il contrario, soprattutto se si tiene in considerazione che accanto ad esso vi fu un esteso villaggio.

Sembra, comunque, certo che venne trasformato in fortezza ai tempi di Ottone II, verso il 980. Presidiato e già fortificato sempre in mano bizantina, viene menzionato da Amato di Montecassino per la sconfitta ivi subita dagli stessi per opera dei Normanni nel 1041 (battaglia che vide i Normanni di Melfi sconfiggere i bizantini di Montepeloso)

Il nucleo di quello che sarà il castello come lo conosciamo oggi, con la sua struttura centrale costituita dal dongione. Il “dongione” è una torre fortificata che, oltre a fungere da struttura difensiva, era anche adibita a residenza per la nobiltà e per le guarnigioni durante il Medioevo, Quindi una fortezza simile a una torre che risale proprio al periodo della dominazione normanna. Il castello fu restaurato ed ampliato dagli svevi.

Roberto il Guiscardo (†1085) probabilmente vi soggiornò nella sua avanzata verso la Calabria contro la presenza musulmana in Italia meridionale e pare che fosse frequentemente visitato da Federico II (1194-1250) poiché habitat naturale dei rapaci tanto cari all’Imperatore, nel medioevo fu rifugio dei monaci basiliani e nei sotterranei contiene grotte che risalgono alla preistoria.

Federico II, destinò il complesso a residenza del “magister massarium Apuliae”. Nello Statutum de reparatione castrorum che conteneva un elenco dei castra, delle domus e dei palatia a cui bisognava garantire una manutenzione con il contributo degli abitanti delle università vicine, tra le opere fortificate presenti nell’attuale Basilicata, vi era anche la domus di Monte Serico, del cui stato di conservazione dovevano avere cura i soli abitanti del luogo.

Nel XIII sec., Monteserico appartenne a Goffredo de Monte Selicola al quale succedette, nel 1275, il figlio Raynaldo.

Agli inizi del 1300 signora di Monteserico fu Aquilina; il 2 maggio 1321, essendo Papa Giovanni XXII, Roberto II, vescovo di Acerenza, sollecitato dalla stessa “Domina de Monte Sericola”, emana il Decreto di Fondazione del Monastero delle Clarisse, sotto il titolo di Santa Maria Annunziata, in Genzano. Successivamente la massaria Montis Silicule passò ai Sanseverino e, nel 1348, a Francesco del Balzo.

Nel 1443 il castello di Monteserico era un Regio Demanio. Tra XV e XVI sec. si ha la scomparsa del borgo di Monteserico che sorgeva sul pianoro antistante il castello che rimane abitato.

Ferdinando il Cattolico lo donò alla Duchessa di Milano, Isabella d’Aragona, il 7 giugno dell’anno 1507. Alla morte di Isabella il feudo venne dall’Imperatore Carlo V dato alla di lei figlia Bona Sforza, Regina di Polonia. Nel 1557 Monteserico, devoluto alla Corona, rientrò a far parte del patrimonio della medesima.

Nel 1603 era del genovese Grimaldi e nel 1613 dei Doria. Nel 1642 vi è l’attestata e riconosciuta giurisdizione sul castello di Monteserico da parte dell’alto Magistrato Reggente Tappia, Marchese di Belmonte.

A partire dagli inizi del ‘700 la Regia Dogana delle pecore di Foggia include nell’affitto della statonica di Monteserico (Pascolo estivo, dall’8 maggio al 29 settembre. Erba vernotica – Pascolo invernale, dal 30 settembre al 7 maggio) l’uso del suo Castello, attrezzato con forno, panetteria e molino. Acquistato nel 1857 dai Baroni Dell’Agli-Cetti, fu venduto ai Cafiero nel 1875.

progetto di ricostruzione 3D di Gianluigi Branciaroli e Fabio Lovaglio

Dopo il primo conflitto mondiale un tenente di nome “Gandini” comperò una porzione del feudo del Cafieri ed il Castello che, ristrutturato assume la struttura piramidale, ospitò la stella del cinema muto Lyda Borelli. Successivamente divenne proprietà dei Di Chio di Spinazzola.

condizioni prima dell’ultimo restauro del castello

Nel 1989 il comune di Genzano di Lucania ha acquisito la proprietà dell’edificio e lo ha restaurato perchè negli ultimi tempi era ormai diroccato, i genzanesi che solitamente usano il luogo come rituale della scampagnata di pasquetta sono soliti raccontare che nel castello aleggia il fantasma di una nobildonna murata viva nelle sue mura. Naturalmente sono state fatte delle ricerche, ma non sono stati trovati vani nascosti e o occlusi.

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