Presepi a Bologna, Genova, Sicilia, Puglia
Immagine di un presepe inviato da Giosanna Milano, opera di sua madre Giacinta Brancati. Una signora che, nonostante l’età, non rinuncia al suo presepe.
Maria Catalano Fiore
I Presepi non sono solo di tipo napoletano. Ogni zona di questa terra chiamata Italia, ha ed ha avuto, approcci diversi con la religione, la Chiesa, i materiali e le possibilità economiche in diverse epoche e in diversi modi. Prendiamo ad esempio solo qualcosa:
Bologna – 1400 Basilica di Santo Stefano “Presepe Monumentale”. Un bel Presepe che sussiste ancor oggi.
E’ formato da statue a tutto tondo, all’epoca era uno dei più grandi in Italia. La Chiesa nota anche come “La Gerusalemme bolognese“ è stata per secoli una importante tappa nei percorsi dei pellegrini, sia che andassero verso il Nord, a Santiago di Compostela, sia verso il sud a Gerusalemme.
Proprio il grande flusso di pellegrini consentì di sviluppare, a Bologna, una notevole produzione di Arte Sacra richiamando in città scultori e ceramisti che si cimentarono anche nell’eseguire Presepi sia per Chiese che per le famiglie nobili o più abbienti.
Questa produzione si è talmente infittita da far istituire nel 1700, il 13 dicembre di ogni anno, l’annuale fiera di Santa Lucia per la vendita dei pupazzi.
Il Presepe bolognese si distingue dagli altri perché i personaggi vengono scolpiti per intero, abiti compresi.
Genova: Il Presepe genovese una consuetudine secolare.
Pochi sanno che la tradizione presepiale genovese risale al 1600 e che si affianca di pari passo a quella Napoletana. Il primo documento che attesta la presenza di un Presepe a Genova è una cronaca manoscritta di un monaco del Convento Carmelitano di Monte Oliveto, datata 1610 dove si cita e viene documentato l’uso di manichini articolati, in legno, vestiti , in uso per allestire il Presepe.
Il momento di Maggiore di splendore per i Presepi, anche a Genova, fu il 1700 con le opere del grande scultore presepiale Anton Maria Maragliano che rinnova in modo barocco e rococò il modo di costruire i presepi di legno genovesi. Statuine provenienti dalla sua bottega sono ancora in uso in Chiese e case signorili.
Antonio Maria Maragliano, nato a Genova nel 1664, è stao un ottimo intagliatore non solo di Presepi, ma anche di bellissime scene sacre. Nato in una famiglia modestamente agiata fu messo a bottega da un intagliatore, da li sviluppò un suo talento ed una sua bottega nel 700.
La maggiore duttilità del legno, permette di rendere meglio le espressioni dei vari personaggi sacri, il colore ne completa l’armonia.
Nel 1930, con le figure, messe insieme, scolpite nella bottega del Marigliano, Franco Curti, ha creato, presso l’Auditorium del Museo dei Beni Culturali dei Cappuccini, di Genova, un Presepe Bibblico, di circa 40 mq. girevole.
Attualmente ancora in uso, con tutti i macchinari perfettamente funzionanti. Praticamente ha ricostruito scene di vita genovese del 700, i caruggi, la vista del porto adeguandovi un Presepe.
Nella Bottega di Anton Maria Maragliano vi è anche un altro abile intagliatore Navone, di lui si conosce poco, comunque molto abile nelle rifiniture dei vari costumi.
Presepe Siciliano:
Anche il Presepe siciliano ha origini piuttosto antiche, sulla falsa riga di quello napoletano, vista l’influenza sull’isola dei re Borboni. Comunque segue anche l’antica tradizione ceramista di Caltagirone, decorando i personaggi maggiori con madreperle e coralli. A Caltagirone operavano più famiglie di abili ceramisti che si dedicavano anche al Presepe, peccato che molto materiale sia andato perduto attraverso i secoli e le dominazioni.
Nella Cattedrale di San Giuliano un presepe, in ceramica, opera dei Fratelli Vaccaro.
In un Palazzo di Agrigide, in provincia di Siracusa, è possibile trovare del materiale nella Casa- Museo di “Antonio Uccello“.
Un originale raccolta di materiali vari sulla storie etnografica siciliana nonché di Presepi vari che vengono di volta in volta assemblati durante il mese di dicembre.
A Sciclì si trova all’interno della Chiesa Barocca di San Bartolomeo, un bel Presepe del 1576.
Al Museo demoetnoantropologico è esposto un antico presepe molto particolare che comprende una rappresentazione anche della “Strage degli Innocenti”. Purtroppo non supportati da foto.
Presepi di Puglia:
Il Presepe in Puglia si presenta semplice, come autorappresentazione di un popolo. E’ un presepe sobrio, non ha committenti nobili, ma è più vero e più autentico.
Un testo di Clara Gelao e Bianca Tragni, due accreditate storiche pugliesi, dal titolo: “Il Presepe Pugliese”, Adda editore; tratta in maniera esaustiva la storia dell’arte presepiale e del folklore ad essa legato.
Sotto l’egemonia e nelle competenze del Regno di Napoli, non vi è dubbio che i Presepi siano in Puglia già dal Rinascimento. Ma si sviluppano soprattutto in pietra e realizzati per le Chiese importanti.
Il Culto, del Presepe ovviamente era stato diffuso dai francescani già nel XIII secolo, poi ovviamente rafforzato dagli stretti rapporti con la città di Napoli e le sue varie dominazioni. La Leggenda narra, ma non è leggenda, ma storia comprovata da documenti e tracce, che San Francesco D’Assisi nel 1222 era presente nella città di Lecce e poi a Bari, di ritorno dal suo viaggio in Terra Santa. Esattamente un anno prima del Presepe di Greccio, ma con idee già abbozzate come posare la prima pietra del convento francescano di San Francesco alla Scarpa, a Bari, o conversare con Federico II in una cena nel Castello, sempre a Bari.
Quindi la tradizione francescana si consolida poi con i contatti con Napoli e soprattutto con i dettami del Concilio di Trento sulla devozione ai Santi, alla Madonna ed al Bambino Gesù.
Furono poi i Gesuiti a “strafare” infondendo nell’umile Presepe Francescano il trionfalismo cattolico, l’esaltazione dell’immagine e soprattutto la profusione di ornamenti preziosi (che poi diventavano doni per la Chiesa).
In Puglia alcuni preziosi Presepi sono costituiti da statue di rilevanti dimensioni, scolpiti da Stefano da Putignano. Di Stefano da Putignano 1470-1539 circa, probabilmente “da Putignano” per la sua provenienza, non si sa molto. Per quasi tutta la sua vita operò esclusivamente nella terra di Puglia, alcune volte a Matera, sino alla maestosa opera del Presepe, nel 1530, della Chiesa del Carmine di Grottaglie. La Produzione di Stefano è assai vasta e non solo presepiale. E’ considerato il più grande scultore dell’ epoca Rinascimentale in Puglia.
Scenografico è lo stupendo presepe di Altamura, con i personaggi ambientati nel circostante territorio Murgiano. Ambientato attualmente, in modo stabile, nell’antica sacrestia, oggi Cappella del Presepe è visitabile tutto l’anno (previo accordo). Realizzato in pietra locale nel 1587, come testimonia l’iscrizione posta in basso.
L’intero Presepe si sviluppa su tre ordini. Nella parte in alto vi sono i Re magi con i loro tre cavalli e poco distante il Castello di Erode circondato da alcuni soldati.
Nella parte centrale abbiamo 4 pastori con il loro gregge, ambientati nel bel cuore della Murgia, parte centrale dell’economia della zona a tutt’oggi . All’interno della Grotta, angioletti sospesi, La Vergine, San Giuseppe, il bue e l’asinello, il Bambino Gesù, rubato anni fa è opera di un artigiano locale. Questo Presepe pare sia stato realizzato da un artigiano locale che si firma maestro Scriba de Majoribus.
Ancora un bellissimo Presepe troviamo a Cassano Murge presso il Convento di Santa Maria degli Angeli.
Questo Presepe, come altri, realizzati nella zona, sono tutti realizzati in pietra locale e pare che siano opera di un tal Paolo da Cassano, di cui si sa ben poco, probabilmente un buon artigiano locale.
Anche queste committenze raggiungono il loro apice sul finire del 1500, poi le famiglie nobili cominciarono a richiedere Presepi in casa sulla moda di quelli napoletani.
Un paio di famiglie baresi possiedono ancora dei presepi originali del 700 in casa, hanno adibito a ciò una stanza della loro casa e li custodiscono con amore. Mi è capitato di visitarli e inventariarli nelle mie vesti di direttore Storico dell’Arte della Soprintendenza ai Beni etnodemoantropologici (uno dei tanti incarichi), cosa che ho fatto con piacere e stupore, soprattutto ammirando i perfetti costumi dell’epoca e le espressioni dei figuranti, veri capolavori.
Un altro, anzi vari altri Presepi, completi o figuranti vari sono depositati nel Caveau del Banco di Napoli a Bari. Anche quelli perfettamente inventariati come un enorme deposito di opere d’arte di artisti pugliesi e non solo. Un patrimonio inestimabile. Peccato non si possa mostrare almeno uno di quei Presepi in Cattedrale o altra Chiesa, o Museo, a prescindere dal periodo, sarebbero troppo onerose le spese di trasporto, imballaggio allestimento e viceversa, nonché di Assicurazione. Se almeno un’Assicurazione venisse incontro…..
Mi sarebbe piaciuto, oltre che catalogarli e fotografarli (Foto depositate in Archivio fotografico e Schede di catalogo nell’ufficio Mibact preposto) poterne fare una pubblicazione e risalire, attraverso i documenti bancari ai proprietari originari. Sicuramente sono oggetti espropriati o impegnati durante i conflitti bellici, o avverse fortune. Certo se potessero parlare racconterebbero tante storie….non solo quella della nascita del Messia.
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